Gradara

Situata a 142 metri sul livello del mare, con la Repubblica di San Marino, Rimini e il monte Carpegna sullo sfondo, Gradara rappresenta una straordinaria combinazione urbana e architettonica.

La leggenda vuole che il castello abbia fatto da scenario alla famosa e tragica storia di Paolo e Francesca scoperti l’uno nelle braccia dell’altra e uccisi dal marito di Francesca Gianciotto.

Questa tragica storia d’amore è stata resa immortale da Dante nella sua Divina Commedia

Si possono prenotare visite guidate al villaggio e al castello di Gradara, dove saranno mostrate le ricchezze architetturali e artistiche del borgo, con una splendida vista panoramica dall’alto, affreschi, dipinti, disegni, arredamenti e, ovviamente, la narrazione della leggenda di Paolo e Francesca.

La Storia del Castello

Il Castello di Gradara

Il torrione principale del Castello si innalza per 30 metri, dominando l’intera vallata: è possibile arrivare con lo sguardo fino al mare Adriatico, a nord, o verso il monte Carpegna, ad ovest.

Il mastio è stato costruito attorno al 1150 dalla potente famiglia dei De Griffo. Caduti in disgrazia presso il papato venne sottratta loro l’investitura della Curte Cretarie ed affidata al condottiero dei Guelfi di Romagna, Malatesta da Verucchio (detto Mastin Vecchio), capostipite e fondatore della dinastia dei Malatesta, i grandi Signori di Rimini e Cesena.

Furono i Malatesta a decidere l’edificazione delle due cinte di mura, erette tra il XIII ed il XIV secolo. Il dominio del casato su Gradara finì nel 1463 con l’uomo d’arme e mecenate Sigismondo Pandolfo Malatesta: scomunicato da papa Pio II, Sigismondo si scontrò con un altro potente uomo d’arme e mecenate, il Duca Federico da Montefeltro, che assediò Gradara per conto della Chiesa.

La fortezza, che aveva resistito a numerosi assedi in passato, in quella circostanza dovette arrendersi e, sebbene non espugnata, venne consegnata in vicariato dal Papa agli Sforza di Pesaro, fedeli alleati della Chiesa.

Paolo e Francesca

Da quel momento Gradara passerà di mano diverse volte ed alcune tra le più importanti casate della penisola si contenderanno il suo possesso: i Della Rovere, i Borgia, i Medici hanno passeggiato per i saloni del castello, confermando il ruolo da protagonista della fortezza malatestiana nel complicato e tumultuoso scacchiere politico dei territori pontifici situati nelle attuali Marche e Romagna.

Dal 1641 Gradara passò sotto il diretto controllo dello Stato della Chiesa tramite i legati pontifici, iniziando la sua lunga agonia.

Quando, nel 1920, la famiglia Zanvettori acquistò la Rocca di Gradara finanziandone la ristrutturazione, il castello, un tempo possente ed importante struttura militare, era ridotto ormai a rudere.

[Fonte: Wikipedia]

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