San Leo

In un lembo di terra conteso fra Romagna, Marche e San Marino, si erge uno dei più caratteristici e imponenti borghi del Montefeltro: San Leo. Questo sorprendente borgo è famoso per le peculiarità geomorfologiche del luogo su cui sorge, simile ad un’isola rocciosa. San Leo, inoltre, ospita nel centro storico meravigliosi esempi di architettura civile, militare e religiosa, distribuiti nello spazio del borgo con armonia ed equilibrio.

Da sempre chi visita San Leo non può che immergersi in una atmosfera unica ed autentica dove si è chiamati a respirare una storia antica e dove la magica alchimia confonde i confini tra realtà e leggenda.

Sulla punta più alta dello sperone si eleva l’inespugnabile Forte di San Leo, meglio conosciuto come il Castello di Cagliostro. le cui pareti precipitano a picco nella valle sottostante, quasi completamente invalicabile tutt’intorno. Il Castello venne rimaneggiato da Francesco di Giorgio Martini, nel XV secolo, per ordine di Federico da Montefeltro e l’unica via per accedervi è un’unica strada tagliata nella roccia.

La storia di San Leo

La Rocca di San Leo

La Rocca di San Leo

Città d’arte, capitale del Montefeltro, prigione di Felice Orsini e di Cagliostro, San Leo ha avuto anche l’onore di essere capitale d’Italia o, meglio, del Regno Italico di Berengario II, che venne sconfitto a Pavia nel 961 d.C. da Ottone I di Sassonia e che poi si rifugiò a San Leo, dove resse l’assedio per due anni prima di cedere all’avversario.

La città ospitò Dante Alighieri (“Vassi in San Leo…”) e San Francesco d’Assisi, che qui ricevette in dono il Monte della Verna dal Conte Orlando di Chiusi nel Casentino (1213). Si conserva ancora la stanza ove avvenne il colloquio fra i due uomini. Nel forte, trasformato in prigione durante il dominio pontificio, furono rinchiusi il Conte di Cagliostro, che vi morì nel 1795, e Felice Orsini (1844).

Nel 1796 le truppe rivoluzionare francesi, guidate da Napoleone Bonaparte, invadono l’Italia imponendo un nuovo Ordine sociale apertamente anticristiano e con l’aiuto di collaborazionisti giacobini locali rovesciano i legittimi sovrani dai loro troni. Ma l’ordine stabilito dai francesi non risponde alle aspettative della popolazione che il 5 marzo 1797 insorge e conquista la fortezza di S.Leo.

Attrazioni di San Leo

Notevole il patrimonio architettonico conservato: la Pieve preromanica, il Duomo romanico lombardo del sec. Xll, il Forte; Il Museo di Arte Sacra recentemente allestito nel Palazzo Mediceo, sparsi sul territorio comunale, i ruderi di diversi castelli, tra i quali quelli di Pietracuta, e di Piega, il convento francescano di S. Igne, il convento domenicano di Monte, di Pietracuta, la chiesa di Montemaggio, con un pregevole soffitto di legno a cassettoni.

Il panorama che si gode da San Leo è uno dei più belli e caratteristici della regione: la vista spazia sui monti circostanti e lungo, la Val Marecchia, fino al mare. Dotata di moderni impianti sportivi, annovera oltre ai campi da calcio i, campi da tennis, una avio superficie dove è possibile praticare il volo a vela (aliante). Dalle rocce del monte San Severino è possibile decollare con il parapendio.

Come arrivare a San Leo

IN AUTO: da Rimini 32 Km, Statale 258 direzione Arezzo, a Pietracuta si svolta a sinistra. Tempo di percorrenza 45 minuti circa.

IN BUS: le autolinee Bonelli (tel. 0541/372432) effettuano corse dirette, le Ferrovie Padane (tel. 0541/23797) corse giornaliere con trasbordo a Pietracuta.

IN BICI: Vedi Verucchio poi sulla Statale 258 da Pietracuta si prosegue per San Leo. Difficoltà del percorso: la prima parte è di grado medio, gli ultimi chilometri sono di difficoltà elevata. Tempo di percorrenza 1 ora e 40 minuti circa.

Info e numeri utili

Ufficio Turistico Palazzo Mediceo
Piazza Dante 14, 61018 San Leo (RN)
Tel. 0541/916306 fax 0541/926973
Numero Verde 800553800.

Ufficio Cultura, Palazzo della Rovere
Piazza Dante, 61018 San Leo (RN)
Tel. 0541/916211.

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